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Murales a un’ora da Milano: scopri le opere di Street Art a Pavia

Street Art a Pavia, una cittadina a solo un’ora da Milano

La street art in Lombardia è sempre più utilizzata come tecnica di riqualificazione urbana. A questo proposito, oggi parliamo dell’arte di strada di Pavia che è soltanto a un’ora da Milano e favorisce la riqualificazione urbana e valorizza l’arte contemporanea italiana. La street art e il muralismo sono ormai evidentemente una forma di espressione artistica eccellente per rivalutare zone delle nostre città che necessitano di essere rivitalizzate da murales e graffiti realizzati da talentuosi artisti.

 

Le opere di Street Art spesso trasmettono anche messaggi politici e di carattere sociale contemporaneo; possono quindi rappresentare un’occasione di riflessione su argomenti complessi e divisivi. Continuate a leggere per scoprire quali artisti hanno partecipato alla riqualificazione urbana di Pavia!

Street Art a Pavia: scopri i murales da non perdere in questa cittadina in Lombardia a un'ora da Milano!
Street Art a Pavia: scopri i murales da non perdere in questa cittadina in Lombardia a un’ora da Milano!

Biancoshock e la street art in una botola nell’ex arsenale di Pavia

Proprio a Pavia è stata scoperta una botola nell’ex arsenale che contiene opere di Street Art firmate Biancoshock, un artista milanese.

 

É una ragazza a scoprire questo tesoro di opere. Si chiama Marcella Milani ed è una fotografa freelance professionista appassionata di urbex; (per chi non conoscesse il termine è un’abbreviazione di “urban exploration”, cioè esplorazione urbana, ovvero coloro che fanno vere e proprie spedizioni per scoprire luoghi abbandonati dalla società che ancora racchiudono i segreti del passato. Esempi di questi luoghi sono ospedali, fabbriche, o scuole abbandonate).

 

In questo vecchio arsenale risiedono quattro tele incorniciate e alcune installazioni che Biancoshock ha realizzato con l’obbiettivo di reinventare lo spazio.

L’arte di strada è nota per essere un mezzo tramite il quale artisti e creativi esprimono idee che trattano argomenti contemporanei come la guerra, la sostenibilità e le ingiustizie sociali. Anche Biancoshock si introduce in questa corrente. Tra le opere di Biancoshock ritrovate nell’ex arsenale vi è un boiler dal quale sembra fuoriuscire un mare verde che va a denunciare il “green washing” delle aziende. Quest’ultimo termine viene usato per descrivere la tendenza che hanno i brands di dare una falsa percezione di sostenibilità tramite tecniche di marketing.

 

Un’altra istallazione di Street Art trovata nell’ex arsenale è una cappella votiva trasformata da Biancoshock in un chiosco di kebab. La didascalia provocatoria che si trova anche su Instagram dice: “il tempo passa, le divinità cambiano.” Infine, la struttura stessa dell’ex arsenale è costruita in modo tale da richiamare i bunker usati per proteggersi dalle bombe in Ucraina.

Le opere di arte contemporanea fatte da Biancoshock a Pavia sono una bellissima scoperta, ma lo spazio verrà chiuso definitivamente come simbolo di ribellione alla strumentalizzazione dell’arte di strada. L’artista ha ricordato, durante un’intervista al Corriere della Sera che l’arte di strada e i graffiti sono un’espressione artistica libera e indipendente, e non vuole trasformarla in un fenomeno mediatico come fanno i marchi per vendere i loro articoli. L’ex arsenale di Pavia sarà ricoperto di assi di legno e chiuso definitivamente per impedirne l’accesso. Le opere rimarranno intatte ma sepolte per ricordarci che l’arte esiste e vive anche se non viene strumentalizzata.

 

La street art a Pavia firmata mr. Thoms, Angelarts, e Fabio Petani

A Pavia sono state organizzate diverse edizione del Festival di Street Art chiamato St.art durante il quale hanno partecipato artisti di strada come Mr. Thoms, Angelarts, e Fabio Petani. L’obiettivo di queste creazioni è la riqualificazione urbana: i graffiti, infatti, rendono le città dei veri e propri musei a cielo aperto.

Diego Jedio chiamato in arte Mr. Thoms ha creato, nei pressi della piscina comunale Folperti, dei murales scherzosi e allegri. Alcuni indagano più in profondità e vi riconoscono la trattazione di temi sociali.

 

Nei dintorni si possono ammirare anche i murales di Paolo Saviotti, in arte Angelarts. Egli è noto per i suoi graffiti creativi e contemporanei. Sono immediatamente riconoscibili grazie alle sue talentuose rappresentazioni. Solitamente ritrae personaggi dei cartoni animati o disegni che sono il risultato della sua immaginazione.

Il terzo nome che aggiungiamo alla lista di street artists che partecipano alla riqualificazione urbana di Pavia è Fabio Petani, artista pinerolese che si distingue per l’utilizzo di colori vivaci e per i temi floreali che avvolgono gli edifici sui quale esprime la sua creatività.

La street art da Vigevano a Pavia di Ale Puro

L’artista Ale Puro nasce a Vigevano e da bambino sviluppa una passione per la street art e la scrittura. Da adulto vive in Messico e in India, durante questi periodi egli definirà la sua carriera artistica. Le sue opere sono riconoscibili dai dolci bambini che trasmettono pace e tranquillità. I bambini sono un simbolo che ci ricorda di non perdere mai il contatto con l’infanzia e con il nostro bambino interiore. Ale Puro non soltanto trasmette un’atmosfera fiabesca ma desidera anche lavorare per realizzare il suo sogno di “colorare le città.”

Egli comincia il suo percorso artistico sui muri di Vigevano; l’artista considera i muri stessi come strumenti che possono essere usati come tele per artisti. Ha realizzato diversi progetti in posti che hanno bisogno di trasmettere serenità e allegria come ospedali pediatrici e prigioni, scuole e per le strade delle cittadine italiane. Oggi Ale Puro non crea soltanto murales, ma dipinge anche su tela e crea illustrazioni. La sua ispirazione viene dal suo passato internazionale, dalla fantasia dei suoi due bambini e dalla creatività della moglie, anche lei artista in carriera.

 

Speriamo che vi sia piaciuto questo articolo sulla Street Art di Pavia (in Lombardia)che contribuisce alla riqualificazione urbana italiana! 

 

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Street Art in Lombardia, gli spray legano luoghi e culture

Street Art in Lombardia

Gli spray sono il medium che lega luoghi e culture, e la street art in Lombardia ne è una vera e propria dimostrazione. In questo articolo di due puntate vi segnaleremo artisti, luoghi ed opere per ispirarvi e consigliarvi nella scoperta della street art a Milano e nelle diverse province lombarde, partiamo!

 

La mostra di street art a Milano dedicata a Banksy, una tappa obbligata

Con l’apertura il 3 dicembre della mostra “The World of Banksy – The Immersive Experience” alla stazione di Milano Centrale, il celebre street artist di Bristol fa nuovamente tappa nel capoluogo lombardo. C’è però qualcosa di diverso dalle normali esposizioni, anche d’arte contemporanea, che si è soliti visitare. Il luogo scelto, i temi trattati, il messaggio finale che l’artista vuole inviare a chi è riuscito a catturare con la sua arte…sono tutti elementi estremamente diretti e attuali, presenti non solo nel caso di Banksy. Al link trovate un articolo dedicato alla mostra di street art a Milano.

 

In Lombardia i graffiti sono di casa

Se è vero che la street art nel continente europeo affonda le sue prime radici proprio nel Regno Unito, l’Italia non è certo rimasta a guardare ed è per questo che oggi iniziamo un viaggio alla scoperta di imperdibili murales e graffiti da vedere in Lombardia.

La street art in Lombardia si è diffusa in maniera esponenziale ed è oggi davvero apprezzata. Commissionata sempre più spesso da enti pubblici e privati, ma anche da realtà attive nel sociale, sta portando visibilità e benefici non solo ad intere zone cittadine, ma anche a giovani street artists che nulla hanno da invidiare agli artisti internazionali che insieme a loro colorano e rigenerano i nostri spazi pubblici. Non manca di certo a Milano, qui a seguire un altro articolo dedicato alla spray art milanese.

Bergamo è un centro d’approdo per tanti street artists

Bergamo e la bergamasca si stanno dimostrando un fertile terreno per la crescita culturale della street art. Intesa come forma d’arte che si presta pienamente allo stare all’aria aperta, i graffiti e i murales sono un modo per esprimere emozioni e bisogni di una comunità, ma anche un potente strumento per farne emergere tutte le potenzialità.

Il nome di Millo è noto da tempo sulla scena della street art in Lombardia. Dalle pareti del Giardino delle culture a Milano, all’Australia, al Messico, lo street artist pugliese richiama ed esprime i bisogni della società attraverso i suoi enormi personaggi all’interno di città lillipuziane. Ad un anno dal primo lockdown, Millo ha realizzato a Nembro, uno dei comuni della bergamasca più colpiti dalla pandemia, il suo “La forza della comunità”.

Rifacendosi al concetto della “leva” di Archimede, il messaggio dell’opera è chiaro: l’arte è l’ispirazione e una delle forze che possono aiutare a superare la terribile situazione legata al covid-19 per cui Nembro è divenuta tristemente nota nel 2020.

A Bergamo, anche le grandi murate di Alessandro Conti – in arte Etsom – cercano il dialogo tra il luogo e l’osservatore attraverso l’estremo realismo dato nella posa dei suoi spray. La cura e la versatilità delle sue immagini e dei suoi messaggi lo caratterizzano per essere in grado di realizzare interventi di street art in Lombardia di vario genere.

 

Il Progetto di urban art Pigmenti

C’è poi chi investe sugli artisti ed il territorio di Bergamo, come il progetto Pigmenti della Cooperativa Sociale al Patronato di San Vincenzo. Nato per portare avanti il lavoro della serigrafia “Tantemani”, dal 2015 il progetto ha offerto agli street artists la possibilità di gestire finora undici workshop con la volontà di superare il canonico metodo di rapporto di commissione dell’opera.

Il progetto dà all’artista la possibilità di entrare in contatto con i giovani e la realtà dei quartieri e degli spazi per fare graffiti, oltre a progetti di importante rilievo. Esempi di collaborazioni sono avvenute con Fran Bosoletti, street artist argentino che ha dipinto un grande murales nella zona della stazione. Ispirata ad un dipinto conservato nella locale Pinacoteca dell’Accademia Carrara, l’opera crea unione tra arte urbana e arte classica.

Recentemente al progetto ha partecipato lo street artist portoghese João Samina che ha realizzato con i suoi stencil dieci volti all’interno del quartiere Malpensata ed in più un’opera murale all’Edonè, presso il Parco Sud di Redona.

L’anamorfosi della street art in Lombardia

Originaria della provincia di Bergamo, Alessandra Odoni, in arte Ale Senso, è da anni residente a Berlino. Armata di rulli e bombolette, ed ispirata dalla street art della capitale tedesca si è inventata il suo mestiere coltivando con grandissima cura la sua passione. Sempre a Bergamo, Ale Senso ha dipinto non solo pareti, ma anche serrande di negozi e spazi abbandonati in cui si vede una voluta ricerca nell’adottare uno stile quasi anamorfista.

L’anamorfosi e l’arte urbana possono infatti essere una combinazione davvero geniale e suggestiva, come le creazioni di Cheone a Nerviano, in provincia di Milano. Le sue opere, realizzate insieme ad altri grandi artisti in occasione del festival di street artNervi a pezzi” decorano gli spazi della Ex Meccanica e della parte industriale del piccolo comune.

 

I festival di street art al servizio della rigenerazione urbana

A Mantova si tiene un altro festival di street art, il “Without Frontiers – Lunetta a colori” ospitato nel quartiere Lunetta dal 2016. Quest’altro esempio di progetto di recupero urbano dimostra come da una parte all’altra della nostra regione la street art è centrale nelle soluzioni di decoro degli edifici. All’interno del quartiere sono stati realizzati più di quaranta interventi, tra i quali il lunghissimo murales di ben 826 metri “Tsunamy” realizzato da Joys.

Il Gandhi di Vera Bugatti alla cava di Botticino. Credits to Andrea Zampatti
Il Gandhi di Vera Bugatti alla cava di Botticino. Credits to Andrea Zampatti

Il Comune di Brescia organizza anch’esso dal 2016 un festival sul genere, il “Link Urban Festival” in collaborazione con l’associazione True Quality.

Tra i migliori murales realizzati nel 2020 vi sono quello di Luogo Comune nel quartiere San Bartolomeo, la floor art di Taleggio e Giovanni Dallospazio al quartiere Lamarmora, e non per ultimo il grande murales di Vesod al quartiere Violino.

Vera Bugatti: una portabandiera della nostra street art

Ma senza alcun dubbio sulla scena bresciana spicca la street painter Vera Bugatti, famosa ormai in tutta Europa per l’accentuato realismo, l’originalità delle tecniche impiegate e il grande pathos dei soggetti da lei dipinti su grandi murate. Tra le sue migliori realizzazioni di street art in Lombardia – e più in particolare a Brescia – vi segnaliamo “AUT AUT”, “Futura Traditio”, dipinto insieme a Fabio Fedele sul palazzo dell’Associazione Artigiani, e sempre insieme a Fedele il grande murales “Tempus Edax Rerum” dipinto a nel bresciano, a Botticino.

 

 

Per ora il nostro viaggio si ferma qui, ma riprende prestissimo per far tappa in altri luoghi e farvi conoscere altri artisti che stanno facendo della street art in Lombardia una meta in grado di fare tendenza! Se la lettura vi è piaciuta e avete dei luoghi da suggerire lasciateci un commento, e seguiteci anche sul nostro sito e i nostri social per rimanere aggiornati sul variegato mondo dell’arte urbana!