Napoli, con la sua arte, i suoi colori, la sua pizza fumante, il calore dei suoi abitanti e la vivacità delle sue strade, è senza dubbio una delle città italiane più apprezzate e visitate, non solo dai turisti internazionali ma anche da noi italiani.
Addentrandosi nel centro storico, girovagando per l’arte dei famosi “Quartieri Spagnoli”, si può percepire immediatamente il profondo legame di passione e fede che unisce la città al calcio, in particolare alla sua squadra del cuore, la S.S.C. Napoli.
Questo club è uno dei più amati in Italia e, secondo diverse indagini di mercato condotte dalle società specializzate, può vantare una tifoseria che si colloca tra le prime quattro del paese, sia per numero che per il forte senso di appartenenza che i suoi sostenitori esprimono. Un momento cruciale nella storia del Napoli è senza dubbio la seconda metà degli anni Ottanta, quando il club poté contare su uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. La sua presenza ha segnato un’epoca, e i tifosi lo venerano come una vera e propria icona.
Nel segno di questo amore, è stato inaugurato quest’anno il “Museo Maradona” della collezione Vignati, un luogo unico che ospita cimeli legati ai sette anni del calciatore in maglia azzurra. La devozione dei napoletani verso Maradona si riflette anche nei numerosi murales e nelle opere di street art che adornano le strade della città.
Murales per Maradona a San Giovanni a Teduccio
Tra le varia opere murali in onore del calciatore, ricordiamo quella a San Giovanni a Teduccio, realizzata dall’artista Jorit Agoch, che ritrae Maradona in posizione frontale con un’espressione determinata e sicura sottolineata dalle quattro linee simmetriche tracciate sul viso. In basso, si legge una scritta a caratteri cubitali: DIOS UMANO. Diego Maradona emerge così, ancora una volta, come un patrono laico per la città di Napoli. I segni distintivi tracciati sul volto del campione non solo accentuano la sua espressione intensa, ma lo trasformano in un vero e proprio guerriero. Questi tratti caratteristici, che costituiscono una firma stilistica dell’artista, ricoprono le guance di tutti i suoi imponenti ritratti murali. Questi segni non sono solo decorativi, ma rappresentano anche un simbolo di appartenenza a quella che l’artista definisce “Human Tribe”, una comunità universale che unisce diverse identità.
Questo murales dedicato a Maradona è diventato un punto di ritrovo e un luogo di culto, soprattutto dopo la sua scomparsa. Non erano rare le visite, anche notturne, all’opera d’arte, spesso da parte di turisti che altrimenti non si sarebbero mai avventurati in quella zona della città. Il murales era diventato una sorta di pellegrinaggio per i fan, un tributo tangibile alla leggenda del calcio. Tuttavia è stato recentemente demolito a causa della sua posizione in un’area destinata ad un ampio progetto di riqualificazione urbana. Questa demolizione ha suscitato rammarico tra i fan e la comunità locale, che hanno posto in quell’opera un pezzo fondamentale della loro storia e identità.
Street art nei Quartieri Spagnoli
Un altro murales molto visitato e amato è quello che realizzò l’artista Mario Filardi, in occasione del secondo scudetto vinto dalla squadra, nella primavera del 1990. Il dipinto murale ritrae Maradona in corsa, stilizzato come un eroe entrato nella leggenda. Purtroppo, con il passare degli anni, l’opera si deteriorò e fu compromessa da una finestra abusiva che venne costruita proprio dove si trovava il volto del giocatore. Solo nel 2017, il noto street artist Francisco Bosoletti restaurò il murales, conferendo al viso un aspetto più naturale, ma lasciando inalterato il resto della composizione. Oggi, molti turisti si recano appositamente in via De Deo, nei Quartieri Spagnoli, per ammirare questa celebre opera.
Il legame tra Maradona e la città è così profondo che è impossibile scinderli: la sua presenza si avverte in ogni angolo, rendendo la visita ai luoghi a lui dedicati un’esperienza imprescindibile per chi desidera scoprire l’anima autentica di Napoli. Ogni tour non può non riconoscere e celebrare questo legame indissolubile tra il calciatore e il suo affezionato pubblico.
Opere murali in onore dei nuovi volti del calcio
Questo culto per il calcio ha spinto numerosi artisti a lasciare il loro segno non solo nei Quartieri Spagnoli, ma anche in molte altre zone di Napoli, trasformando la città in una vera e propria galleria d’arte all’aperto. Passeggiando per Montecalvario, i visitatori possono imbattersi in una vasta gamma di murales dedicati al Napoli, che rappresentano una fusione affascinante di opere storiche e nuove interpretazioni. Ogni opera murale racconta una storia, un momento, una celebrazione della passione calcistica che caratterizza profondamente la cultura partenopea.
L’amore dei napoletani per il calcio non si è fermato al leggendario Maradona; ad esempio in Via Trinità degli Spagnoli, Gimenez ha realizzato anche piccoli murales dedicati ad altri giocatori come Kim, Anguissa, Di Lorenzo e Kvaratskhelia, arricchendo ulteriormente il panorama artistico della città.
Murales per Osimhen, il nuovo idolo della squadra
La passione calcistica continua a manifestarsi con altrettanta intensità nei confronti di nuovi talenti, come Victor Osimhen. Questo giovane attaccante nigeriano ha rapidamente conquistato il cuore dei tifosi grazie alle sue straordinarie performance sul campo, dimostrando abilità e dedizione che lo hanno reso un vero idolo. Questo affetto si è concretizzato in un murales a lui dedicato, situato sempre nei vivaci Quartieri Spagnoli, dove l’artista Juan Pablo Gimenez lo ritrae con la sua iconica maschera protettiva, ormai un simbolo distintivo del suo stile di gioco.
Ma non è solo Napoli a rendere omaggio a Osimhen. A Castelvolturno, ad una certa distanza dalla città, è stata realizzata un’opera monumentale sulla facciata di una palazzina, realizzata dall’artista Paolo Deor. Questo dipinto murale, che si erge per ben 8 metri di altezza, ritrae il giocatore con la divisa azzurra mentre esulta, catturando l’energia e la gioia del suo gioco. Al suo fianco spicca lo scudetto, con il numero 3 al centro, simbolo dei trionfi in campionato della squadra partenopea. Intorno al calciatore, invece del consueto campo da calcio verde, è rappresentato un tipico scorcio di Castelvolturno, con il suo fiume, il lago e le bufale che caratterizzano il paesaggio locale. Questa scelta non è casuale: l’opera funge da omaggio non solo all’attaccante nigeriano, ma anche alla comunità africana di Castelvolturno, una delle più numerose di tutta Europa.
Sebbene questi nuovi murales possano apparire meno imponenti rispetto a quelli dedicati a Maradona o agli scudetti, è importante ricordare che l’arte è un’espressione di momenti specifici, di una realtà in continua evoluzione, in attesa di scoprire quale storia scriveranno questi calciatori e come ciò influenzerà le loro rappresentazioni artistiche.
Il valore culturale della street art
Il murales assume così un forte valore sociale e culturale, diventando un simbolo di integrazione e celebrazione della diversità. Rappresenta un ponte tra culture, un modo per unire le radici locali con le nuove influenze che arricchiscono la comunità. Attraverso l’arte, il calcio diventa quindi un linguaggio universale, capace di unire persone di provenienze diverse in un abbraccio di passione e identità condivisa.
La street art non è solo una forma di espressione artistica, ma un potente strumento di coesione sociale, che continua a scrivere la storia di Napoli e dei suoi abitanti. La città è dunque un luogo dove arte e calcio si fondono in un abbraccio appassionato, creando un’atmosfera unica che continua ad incantare chiunque la visiti.
Il servizio di murales dei giovani artisti di Mostrami
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